
Sono rientrato da Haifa (Israele) dopo aver partecipato alla IANTD Expedition Scirè 2008. E' stata una esperienza unica. La visita, la misurazione e la ricognizione di un relitto storico, e un viaggio per raggiungerlo, interessante e al di fuori dei normali canali turistici. Agostino

Missione sotto il mare al relitto dello Scirè - israele
I subacquei sono scesi sul fondo per mappare il sito in cui si trova dal 1944 il sommergibile italiano 28/09/2008
Dalle Notizie ANSA del 27.9.2008
ISRAELE: SPEDIZIONE SUBACQUEA SU RELITTO SOMMERGIBILE SCIRE' COOPERAZIONE ITALO-ISRAELIANA PER MAPPATURA SITO IN 3D
(di Carlo Giacobbe) (ANSA) - TEL AVIV, 27 SET -
Nelle acque antistanti la Baia di Haifa, oggi il principale porto israeliano e importante base britannica durante la II Guerra Mondiale, una spedizione subacquea italo-israeliana ha appena terminato con successo una missione esplorativa sul relitto dello sfortunato sottomarino Sciré, affondato nel 1942 dagli inglesi.
La missione è stata effettuata dalla IANTD Expeditions, un'organizzazione internazionale di subacquei specializzata in immersioni archeologiche e scientifiche sui relitti e i luoghi della storia. "Scopo della spedizione - ha spiegato all'ANSA il responsabile dell'organizzazione, Fabio Ruberti - è stato video-riprendere il fondo e il relitto, per fare una mappatura e una ricostruzione tridimensionale del sito, a circa 5 miglia dalla costa".
I sommozzatori hanno anche verificato lo stato di tenuta dello scafo, dove nel 2002 si erano aperti dei varchi a causa di un incidente prodotto dall'impigliamento contro lo Sciré della catena dell'ancora di una nave statunitense, durante esercitazioni congiunte con la marina israeliana.
All'epoca l'episodio aveva sollevato polemiche, poiché una emittente TV israeliana aveva sostenuto che la violazione all'interno del sommergibile fosse stata fatta di proposito. Sommozzatori della marina italiana, però, accertato che si era trattato di un incidente, aggravato dallo stato di deterioramento delle lamiere, avevano saldato le aperture. Lo Sciré aveva a bordo una sessantina di uomini di equipaggio, tutti periti nell'affondamento. Oggi il relitto è di fatto un sacrario sottomarino, poiché al suo interno riposano ancora i resti di 20 militari che non è mai stato possibile recuperare.
La prima ricognizione scientifica del relitto fu nel 1984, dopo che Ehud Galili, l'archeologo subacqueo israeliano che lo aveva per primo ritrovato, interessò il proprio governo e quello italiano. Questo inviò la nave della marina militare Anteo, che poté portare in superficie i resti di una quarantina di caduti. Una successiva missione dell'Anteo era avvenuta appunto nel 2002, dopo l'incidente con la nave Usa. Il Reale sommergibile Sciré era stato una delle più note unità di attacco della Marina, distinguendosi con successo in varie cruciali operazioni. Tra queste la più gloriosa, che gli diede una fama che resiste ancora oggi, fu nel 1941 l'affondamento, nel porto egiziano di Alessandria, delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth. Il 10 agosto 1942 lo Sciré sperava di ripetere i successi dell'anno precedente, apprestandosi a colpire vascelli inglesi ad Haifa, servendosi di 11 'uomini gamma' (così al tempo erano chiamati gli incursori) dotati di 'maiali', i siluri a lenta corsa.
Ma - come ha recentemente accertato IANTD Expeditions esaminando documenti di archivio britannici - gli inglesi erano al corrente di tutto e sul sommergibile scatenarono un uragano di fuoco, facendo entrare in azione combinata artiglieria costiera, aerei e navi. Lo Sciré fu così inseguito e affondato, insieme con il comandante Bruno Zelik e tutti i suoi marinai ed incursori a bordo.
Alla spedizione IANTD appena conclusasi, che si è avvalsa del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della sponsorizzazione di numerose organizzazioni italiane e israeliane, hanno preso parte oltre a nove italiani anche tre esperti israeliani tra i quali Ehud Galili, che a giusto titolo considera lo Sciré anche il 'suo' relitto. Da questo, anni fa, aveva recuperato una pinna e altre parti. Ora ha voluto donarle al Museo Navale della Spezia. (ANSA).
ISRAELE: SPEDIZIONE SUBACQUEA SU RELITTO SOMMERGIBILE SCIRE' COOPERAZIONE ITALO-ISRAELIANA PER MAPPATURA SITO IN 3D
(di Carlo Giacobbe) (ANSA) - TEL AVIV, 27 SET -
Nelle acque antistanti la Baia di Haifa, oggi il principale porto israeliano e importante base britannica durante la II Guerra Mondiale, una spedizione subacquea italo-israeliana ha appena terminato con successo una missione esplorativa sul relitto dello sfortunato sottomarino Sciré, affondato nel 1942 dagli inglesi.
La missione è stata effettuata dalla IANTD Expeditions, un'organizzazione internazionale di subacquei specializzata in immersioni archeologiche e scientifiche sui relitti e i luoghi della storia. "Scopo della spedizione - ha spiegato all'ANSA il responsabile dell'organizzazione, Fabio Ruberti - è stato video-riprendere il fondo e il relitto, per fare una mappatura e una ricostruzione tridimensionale del sito, a circa 5 miglia dalla costa".
I sommozzatori hanno anche verificato lo stato di tenuta dello scafo, dove nel 2002 si erano aperti dei varchi a causa di un incidente prodotto dall'impigliamento contro lo Sciré della catena dell'ancora di una nave statunitense, durante esercitazioni congiunte con la marina israeliana.
All'epoca l'episodio aveva sollevato polemiche, poiché una emittente TV israeliana aveva sostenuto che la violazione all'interno del sommergibile fosse stata fatta di proposito. Sommozzatori della marina italiana, però, accertato che si era trattato di un incidente, aggravato dallo stato di deterioramento delle lamiere, avevano saldato le aperture. Lo Sciré aveva a bordo una sessantina di uomini di equipaggio, tutti periti nell'affondamento. Oggi il relitto è di fatto un sacrario sottomarino, poiché al suo interno riposano ancora i resti di 20 militari che non è mai stato possibile recuperare.
La prima ricognizione scientifica del relitto fu nel 1984, dopo che Ehud Galili, l'archeologo subacqueo israeliano che lo aveva per primo ritrovato, interessò il proprio governo e quello italiano. Questo inviò la nave della marina militare Anteo, che poté portare in superficie i resti di una quarantina di caduti. Una successiva missione dell'Anteo era avvenuta appunto nel 2002, dopo l'incidente con la nave Usa. Il Reale sommergibile Sciré era stato una delle più note unità di attacco della Marina, distinguendosi con successo in varie cruciali operazioni. Tra queste la più gloriosa, che gli diede una fama che resiste ancora oggi, fu nel 1941 l'affondamento, nel porto egiziano di Alessandria, delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth. Il 10 agosto 1942 lo Sciré sperava di ripetere i successi dell'anno precedente, apprestandosi a colpire vascelli inglesi ad Haifa, servendosi di 11 'uomini gamma' (così al tempo erano chiamati gli incursori) dotati di 'maiali', i siluri a lenta corsa.
Ma - come ha recentemente accertato IANTD Expeditions esaminando documenti di archivio britannici - gli inglesi erano al corrente di tutto e sul sommergibile scatenarono un uragano di fuoco, facendo entrare in azione combinata artiglieria costiera, aerei e navi. Lo Sciré fu così inseguito e affondato, insieme con il comandante Bruno Zelik e tutti i suoi marinai ed incursori a bordo.
Alla spedizione IANTD appena conclusasi, che si è avvalsa del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della sponsorizzazione di numerose organizzazioni italiane e israeliane, hanno preso parte oltre a nove italiani anche tre esperti israeliani tra i quali Ehud Galili, che a giusto titolo considera lo Sciré anche il 'suo' relitto. Da questo, anni fa, aveva recuperato una pinna e altre parti. Ora ha voluto donarle al Museo Navale della Spezia. (ANSA).
2 commenti:
Complimenti Ago per questa bellissima esperienza!
Spero che ci racconterai qualche dettaglio delle immersioni!
Ilaria
Mi unisco ai complimenti...
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