Dopo alcuni tentativi, falliti miseramente, riesco finalmente a scrivere il primo post sul Gigion Blog!!!
E' passato un po' di tempo ormai, ma volevo rendervi partecipi della vacanza estiva passata a fare il turista su alcuni relitti della Sardegna.
Ma andiamo con ordine!
La partenza non è delle migliori, visto che il mio compagno d'immersione preferisce l'asfalto del Senato a Lerici piuttosto che immergersi...
Bene!!! Se l'inconveniente è sintomo di quello che mi aspetta sott'acqua c'è poco da stare allegri.
Si salpa da Livorno e una volta giunti a Golfo Aranci, decidiamo di fermarci nel golfo di Orosei e in particolare a Cala Gonone a fare visita al relitto del KT-12.
Arriviamo al diving e mollo l'attrezzatura, ultimi ragguagli per la logistica (PAURA!!!) e altre pratiche burocratiche e ci diamo l'appuntamento per l'indomani mattina!
Si parte di buon ora per poter essere i primi sul relitto ma, mentre monto la mia attrezzatura mi accorgo che manca una cosa: la muta!
Ottimo inizio, non c'è che dire! In qualche modo riesco a racimolarne e a saltare in acqua, il KT12 è li che mi aspetta!!
Questa nave era un'unità militare da carico adibita al trasporto di vettovaglie, rifornimenti e mezzi verso il Nord Africa. Venne affondata il 10 Giugno del 1943 dal sommergibile Inglese "Safari", artefice principale dell'affondamento di quasi tutte le navi che transitavano per la Sardegna.
Giace su un fondo di 30 metri circa e lo spettacolo che si gode non appena si tuffa la testa in acqua vale il viaggio fatto e la sofferenza che si prova da avere addosso una muta fatta su misura per un Sardo!!!
Il ponte superiore
Il Cannone
Le Eliche
L'interno delle stive
Girovagando attorno al relitto poi incappo in un pezzo di lamiera che attira la mia attenzione, ci guardo dentro e trovo una piacevole sorpresa!
Una murena con tanto di gamberetti e paguri!
Soddisfatto del giretto, dopo una ventina di minuti mi sento battere sulla capoccia! Il tempo è finito e la guida mi fa segno che è ora di andare. Torniamo al pedagno e risaliamo.
Ottima immersione!
Il peregrinare prosegue e dopo aver lasciato Cala Gonone alla volta di Guspini, già immagino le prossime immersioni nel Golfo di Cagliari: il punto con la più alta densità di relitti di tutta la Sardegna!!!
Per fare immersioni in questa zona mi appoggio all'AIRSUB di Villasimius. Ottima logistica e accoglienza tipica Sarda!
La prima immersione è sul relitto dell'Egle, un piroscafo da carico di una sessantina di metri ciraca adagiato su un fondale sabbioso di 35 metri.
Anche questa nave venne affondata, il 23 Marzo del '43 dal sommergibile Safari mentre era alla fonda nel Golfo di Cagliari.
Una volta arrivati sul punto dimmersione viene fatto il Check della corrente che in presenza di maestral non manca mai, e dopo l'OK della guida partiamo!
Scendiamo lungo la cima e dopo pochi metri ci appare quel che resta del relitto, la visibilità infatti è stata spettacolare durante tutte le immersioni!!!
Quel che resta del ponte scoperto
La Prua è la parte più suggestiva e meglio conservata
E io che pensavo che i Gigioni fossero solo a Fiumaretta...
Rientriamo e, molto soddisfatto, rientro a casa prendendo appuntamento per il 2 Agosto.
Quel giorno è infatti in programma un'immersione sul relitto del "Romagna" perché in quella data ricorrerà l'anniversario dell'affondamento.
Questa nave era un piroscafo cisterna lungo 80 metri, ed è affondata a seguito dell'urto contro una mina magnetica e giace su un fondo sabbioso di 42 metri di profondità. E' spezzata in due parti e sono necessarie due immersioni per poterle visitare entrambe.
La sveglia è alle 6 in punto, un'ora di macchina per arrivare alla Marina di Capitana, nostro punto d'imbarco per l'immersione odierna.
Carichiamo l'attrezzatura, un ultimo controllo che tutto sia a posto e salpiamo: il Romagna ci attende!
Giunti sul pedagno, dopo pochi minuti di navigazione, ci ormeggiamo e ci prepariamo a scendere. Soffia un po' di Maestrale e subito veniamo avvisati circa la possibilità di trovare corrente.
Scendiamo con la solita visibilità tropicale (so che a questo punto mi arriveranno un altro po' di accidenti :D) e ai 35 metri siamo sul ponte esterno.
Argano
Scambiamo un OK con la giuda e il compagno e puntiamo a verso poppa per vedere l'elica: il punto più suggestivo di tutto il relitto.
Le murate sono imponenti e ci scortano fino alla nostra meta...
L'elica
Scattiamo qualche foto e risaliamo verso il ponte principale per ammirare le forme della poppa.
Proseguiamo lungo i camminamenti laterali per tornare alla cima e iniziare a risalire. Il momento di staccare si avvicina...
Girovagiamo in quel che resta degli alloggi del comandante, l'unica parte visitabile e dove si può trovare ancora la vasca da bagno.
Il computer segnala 5 minuti di deco, ed è il momento di risalire.
Smaltiti i minuti e rientrati in barca la soddisfazione generale è palpabile e i commenti si sprecano!
A questo punto succede una cosa inaspettata, la giuda mi si avvicina e, complimentandosi per la mia abilità in acqua mi propone di partecipare alla prossima immersione che faranno: la Motonave Cisterna Isonzo.
Ovviamente tale "riconoscimento" è stato ben gradito e l'ego ne ha guadagnato!
Devo però ringraziare Lorenzo che mi ha reso un Subacqueo con la "S" maiuscola e non un sub della domenica!
E permettetemi una considerazione, che non è retorica, ma i subacquei addestrati cresciuti sotto il segno dell'Uomo Rana sono di un altro livello!
Parto di buon mattino e arrivo al diving alle 8.00 ma il meteo non è dalla nostra parte. Si è alzato un maestrale forte che rende la navigazione non proprio agevole e il rischio che ci sia corrente è alto.
Dopo un consulto con il capitano, che conosce questi posti come le sue tasche, si decide di tentare comunque l'immersione.
Arrivati alla boa dopo circa una mezzora di navigazione su un mare non proprio tranquillo, viene fatto il check della corrente e scopriamo che non c'è ne...
Speriamo di essere altrettanto fortunati durante l'immersione con l visibilità...
Capriola dal bordo della barca e raggiungo gli altri sulla cima, ci scambiamo l'OK e scendiamo velocissimi.
La quota prefissata è 50 metri e si risale non appena si hanno 5 minuti di deco.
La nave è lunga un centinaio di metri e giace sul fianco destro su un fondale sabbioso di 57 metri, venne silurata dal sommergibile "Safari" il 10 Aprile del 1943 mentre era in navigazione, assieme ad altre due navi, da Cagliari a La Maddalena.
Arriviamo alla fine del pedagno proprio sulla plancia, controlliamo che ci siano tutti e ci dirigiamo verso poppa per vedere la mitragliatrice binata alloggiata su questo lato della nave.
Durante il tragitto incontriamo diversi portelloni di accesso alle stive che ci invitano ad entrare, male condizioni delle lamiere, la profondità e la mancanza di addestramento specifico, ci suggeriscono di non entrare ma di continuare.
Arriviamo alla meta e curiosiamo un po' all'interno dagli oblò. Controllo il computer e mi accorgo di essere già a 5 minuti di deco. Faccio un cenno alla guida che controlla il suo, mi chiede l'aria e confermo di avere più di 100 bare. Mi fa cenno di proseguire tranquillamente e mi mostra il suo computer che ne segna solo 3.
Proseguiamo allora fino al punto d'impatto del siluro, dove le lamiere sono contorte a causa dello scoppio, ma si intravede l'interno e una cernia ci guarda con indifferenza.
Un' altra occhiata al computer che inesorabile mi dice che i minuti di deco sono saliti a 8.
Altro cenno alla guida che a questo punto non può far altro che far risalire tutti...
L'immersione è stata bellissima e l'esperienza altrettanto, peccato però non aver potuto fare nessuna foto, perché lo scafandro non era adatta alla profondità dell'immersione. :(
Rientro soddisfatto pensando già alla prossima spedizione in terra sarda per poter tornare a godere di quello che il mare del Golfo di Cagliari ha da offrire agli appassionati di relitti
3 commenti:
Miiiiii che gola!!! Kevin, hai aspettato il momento giusto per mostrarci tutto sto ferro!!! La voglia è ormai alle stelle...e la crisi d'astinenza è iniziata. Che bel posto...l'acqua della Sardegna non ha certo bisogno di presentazioni!!!
Per quanto riguarda l'uomo rana...ringrazia fortemente per la considerazione...è sempre una bella soddisfazione!!!
Visto che ora hai rotto gli indugi, il blog ti aspetta con tutte le immersioni di cui vorrai farci partecipe, grazie!
Domanda...ma il "SAFARI", che fine ha fatto?!
Il Safari, dopo aver affondato i rimorchiatori che stavano disincagliando '"Entella" arenatasi per sfuggire ai suoi siluri durante la missione che ha portato all'affondamento del "Loredan" e dell'"Isonzo", rientra ad Algeri e cambia comandante. E' il 14 Aprile del 43'.
C'è un libro, molto bello, che parla di molti relitti del Golfo di Cagliari e che mi ha accompagnato in queste immersioni: "Tragedie di guerra e di pace" di Egidio Trainito.
Saluti
Grazie della dritta!!!
Vedrò di procurarmelo!!
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