martedì 7 ottobre 2008

ARO - MUTA GAMMA??? ... ma che roba è?

Eh si, è roba di tanti anni fa, credo che nessuno oggi si immerga con una stagna non compensata, e pensare che ci facevano ancora fino a 40 metri con questa muta (... vi lascio immaginare i succhiotti al termine del tuffo!!).

L'ARO, o Autorespiratore ad Ossigeno, è un rebreather a circuito chiuso, completamente meccanico, in cui si respira - appunto - ossigeno puro. Va da sè che la massima profondità raggiungibile è di soli 6 metri (per non sforare la PPO2 max di 1,6) ma in compenso è leggerissimo, è silenziosissimo ed ha una autonomia di almeno 2,5 ore.

E' un apparecchio che per anni è stato di (quasi) esclusivo uso militare per le sue doti di "invisibilità" (...ovviamente, non lascia bolle!).

Costruttivamente è molto semplice, si tratta in fondo di un sacco polmone, collegato al boccaglio con un tubo di gomma (detto "corrugato") attraverso il quale si inspira ed espira. Il gas che espiriamo contiene ovviamente una certa percentuale di CO2, generata dal nostro metabolismo, e quindi viene depurato passando attraverso un filtro (detto "Capsula") che contiene un composto chimico in grado di assorbire l'anidride carbonica.

Prima di immergerci, per sicurezza, dobbiamo cercare di eliminare quanto più azoto possibile dai nostri polmoni e quindi si esegue una manovra detta "lavaggio del sacco". Tale manovra ci porta ad avere una percentuale nel nostro sacco molto vicina al 100 % di ossigeno, a questo punto comincia la nostra immersione.

Durante la respirazione sott'acqua, a causa del consumo metabolico, la quantità di ossigeno presente nel sacco verrà gradualmente consumata, quindi periodicamente noi potremo agire su una valvola che immette ossigeno nel nostro circuito.
Spiegarlo è molto più complesso che farlo vedere in pratica.

L'ARO è dotato di una bombolina (generalmente da 1,5 - 2 litri) che è attaccata sotto al sacco polmone ed è collegata ad un riduttore di pressione e quindi al sacco.
Nel corso degli anni il principio di funzionamento è rimasto invariato, si sono avute invece grosse migliorie in fatto di materiali costruttivi e affidabilità, oggi esistono sul mercato aro pendolari, ciclici e automatici, vediamo che sono:
Pendolari: dotati di un solo tubo corrugato attaccato al boccaglio, il nostro inspirato ed espirato passa attraverso lo stesso tubo.
Ciclici: i corrugati presenti sono due, uno per l'inspirazione e uno per l'espirazione, sono un pochino più complessi dei pendolari ma garantiscono l'assenza di "spazi morti" (volumi di gas non filtrato dalla capsula e quindi potenzialmente carichi di CO2).
Automatici: sostanzialmente identici ai ciclici ma con un sistema automatico di immissione dell'ossigeno, l'operatore non deve azionare manualmente la valvola di immissione perchè fa tutto l'apparecchio (con un "accrocchio" simile ad un secondo stadio tradizionale).

In estrema sintesi questo è l'ARO, un apparecchio storico ma che ancora adesso sa essere estremamente attuale, immergersi con queste macchine insegna a migliorare la postura, l'assetto, la respirazione e tanto altro secondo me.

Ciao, alla prossima
Andrea

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