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da qualche anno tutte le aziende italiane e europee hanno certificato i loro prodotti e non solo in ambiente subacqueo. In altri settori la certificazione CE è garanzia di qualità e sicurezza, nel nostro settore è anche sinonimo di garanzia di corrispondenza delle attrezzature ai requisiti minimi per le attrezzature di "supporto vitale", perchè noi sott'acqua, in questo mondo subacqueo bellissimo ma a noi ostico, "sopravviviviamo" con più o meno "comfort" grazie alla nostra attrezzatura. vedi la nota tecnica al fondo******.
Si assiste ormai da tempo e sempre più frequentemente, all'arrivo al servizio collaudo e manutenzione di gruppi di erogazione "combinati", cioè inesistenti nei cataloghi dei rispettivi fornitori. La domanda che ci facciamo già da qualche tempo è la seguente "un gruppo di erogazione creato ad hoc mantiene le certificazioni originali della casa produttrice o siamo in presenza di un prodotto "nuovo" e quindi necessita di nuove prove e certificati?"
La risposta ci è giunta dalla lettura della normativa a piè di post che potete leggere tutti e farvi un'idea. In breve se io assemblo due parti di gruppi di erogazione diversi, anche se questi sono certificati CE originariamente per loro conto, rompendo l'unicità del sistema primo e secondo stadio e assemblando parti diverse, divento a tutti gli effetti di legge alla stregua di un PRODUTTORE di un nuovo sistema di erogazione scuba, assumendomene tutte le responsabilità e gli oneri.
Questa è la ragione per cui i nostri tecnici manutentori e il nostro servizio vendite si rifiutano di seguire la moda del momento per far cassa, cioè raccattare tutti i fondi invenduti di magazzino proprio o altrui per le creazioni più fantasiose e per le offerte più "strepitose" a cui si assiste oggigiorno.
Di fronte a offerte vantaggiose e in tempi difficili, tutti siamo portati a cercar di rispiarmiare bagaroni (quattrini), ma l'invito è di cercare di farlo a "ragion veduta", visitate i siti delle migliori marche, guardate i cataloghi online, e verificate la presenza del vostro "oggetto dei sogni" prima di aderire a quello che dapprima può sembrarvi un "affare" che ha tutta una serie di controindicazioni per l'utente finale. Il cosìdetto e tanto declamato "End User" deve iniziare a prender coscienza e a utilizzare questo stupendo strumento informativo che è internet non solo per fare i giusti acquisti, ma anche per informarsi e tutelarsi.
A buon intenditor...
Lo'
"...Adesso che non c'è Più brava gente E tutti son più furbi Più furbi di me..." V.R.
**** NOTA TECNICA PER LA MARCHIATURA CE.
1) Macchina nuova
Due o più macchine sono unite per realizzarne una nuova. Ogni macchina è accompagnata dalla Dichiarazione di Conformità o di Incorporazione. La Direttiva Macchine obbliga una “persona responsabile” ad assicurare che l’insieme delle due macchine sia conforme alla Direttiva stessa e sia sicuro. Praticamente ciò significa effettuare la valutazione dei rischi, assicurare la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza, produrre un fascicolo tecnico e apporre la Marcatura CE.
2) Macchine esistenti
Due o più macchine sono unite per realizzarne una nuova. Ogni macchina è previgente all’applicazione della Direttiva Macchine. La Direttiva Macchine obbliga una “persona responsabile” ad assicurare che l’insieme delle due macchine sia conforme alla Direttiva stessa e sia sicuro. Praticamente ciò significa effettuare la valutazione dei rischi, assicurare la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza, produrre un fascicolo tecnico e apporre la Marcatura CE. In entrambi i casi o anche in casi misti mtm consulting s.r.l. è in grado di assistere i propri clienti in ogni fase richiesta per la Marcatura CE. I passi per poter Marcare CE una macchina sono i seguenti: effettuare la valutazione dei rischi; valutare i requisiti essenziali di sicurezza; produrre il fascicolo tecnico; redigere la Dichiarazione di Conformità; apporre la Marcatura CE.
Per molte macchine (escluse quelle elencate nell’Alegato IV della Direttiva) il fabbricante può fare una auto-dichiarazione. Per le macchine elencate nell’Allegato IV è necessario invece l’intervento di un Organismo Notificato.
E se avete voglia di diventar matti!!!!!!
Nuova Direttiva Macchine La nuova Direttiva Macchine entra in vigore il 29 Dicembre 2009 senza che sia previsto un periodo transitorio. Ecco perché tutte le aziende dovrebbero pianificarne l’entrata in vigore con largo anticipo. In molte parti della Direttiva sono state apportate delle modifiche radicali. Tutti coloro che sono coinvolti nell’applicazione della Direttiva devono verificare la conformità alle novità introdotte nonché ai requisiti essenziali di sicurezza inclusi quelli che prendono in considerazione i sistemi di controllo. Al fine di aiutare le imprese di qualsiasi dimensione a verificare la propria conformità alla Direttiva è fondamentale partire dalle definizioni. Per esempio la definizione di macchina include “insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per un'applicazione ben determinata”. Inoltre un’attrezzatura intercambiabile è definita come quel “dispositivo che, dopo la messa in servizio di una macchina o di un trattore, è assemblato alla macchina o al trattore dall'operatore stesso al fine di modificarne la funzione o apportare una nuova funzione, nella misura in cui tale attrezzatura non è un utensile”. Altra definizione importate è quella di quasi-macchine che sono definite come quegli “insiemi che costituiscono quasi una macchina, ma che, da soli, non sono in grado di garantire un'applicazione ben determinata. Un sistema di azionamento è una quasi-macchina. Le quasi-macchine sono unicamente destinate ad essere incorporate o assemblate ad altre macchine o ad altre quasi-macchine o apparecchi per costituire una macchina disciplinata dalla presente direttiva”.Inoltre è da notare come rientrino nella definizione di macchina anche insiemi di più macchine che siano gestite da un sistema di controllo come se fossero un unico insieme – per esempio una linea di produzione. Il campo di applicazione viene ampliato. Oltre alle macchine e alle quasi macchine nel campo di applicazione si trovano anche le attrezzature intercambiabili, i componenti di sicurezza, gli accessori di sollevamento, le catene, le funi e le cinghie e i dispositivi amovibili di trasmissione meccanica. Ovviamente la sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro è il primo obiettivo del datore di lavoro quando viene installata una nuova macchina: non bisogna però dimenticare che la Direttiva Macchine impone alcuni obblighi che a volte sono molto stringenti e che si aggiungono a quelli della normativa per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Tutte le Direttive europee vengono recepite nell’ordinamento italiano e spesso prevedono tutta una serie di sanzioni che possono essere penali e/o amministrative o pecuniarie. In Italia la Direttiva 2006/42/CE non è ancora stata recepita, ma è altrettanto vero che la Direttiva impone che “Gli Stati membri determinano le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle norme nazionali di attuazione della presente direttiva e prendono tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive.” È quindi necessario porre molta attenzione al fine di garantire la conformità alla Direttiva. Ciò significa adempiere ai seguenti quattro punti: poter dimostrare la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza; effettuare una corretta e completa analisi dei rischi; redigere correttamente la Dichiarazione di Conformità o la Dichiarazione di Incorporazione; apporre la Marcatura CE sulle macchine. È necessario sottolineare che la Direttiva non si riferisce solo alla singola unità, ma coinvolge anche i processi e i sistemi. Se quindi state realizzando un insieme complesso, come per esempio una linea di produzione, integrando tra di loro più macchine anche già esistenti state di fatto realizzando una nuova macchina quindi tutto l’insieme dovrà essere conforme alla Direttiva Macchine.In modo analogo modificando le performance di una macchina o di un insieme complesso si configura la realizzazione di una nuova macchina che deve rispettare la Direttiva Macchine. Se avete iniziato un progetto per la realizzazione di una nuova macchina e la fine prevista del progetto è fine 2009/inizio 2010 è necessario prendere fin da subito in considerazione di dover marcare la macchina secondo la nuova Direttiva. Allo stesso modo se producete dei prodotti in serie già marcati CE, la dichiarazione sarà valida solo fino alla fine del 2009: dopo tale data i Vostri prodotti dovranno essere certificati secondo la nuova Direttiva. Le modifiche ai requisiti essenziali di sicurezza apportate dalla nuova direttiva sono troppo numerose per poter essere qui elencate. Le maggiori modifiche riguardano: l’ergonomia, le posizioni di comando, l’illuminazione, i controlli manuali, l’avvio macchina, la stabilità della macchina, i sistemi di protezione, le istruzioni operative oltre a particolari specifiche per i settori alimentare e cosmetico e i prodotti farmaceutici. Necessità di essere conformi Ci sono anche modifiche relativamente alla Dichiarazione di Conformità. La “persona autorizzata a costituire il fascicolo tecnico” deve essere stabilita all’interno della Comunità Europea. Ove necessario la Dichiarazione di Conformità deve riportare eventuali altre Direttive applicabili. Non è inoltre più prevista una Dichiarazione specifica per i componenti di sicurezza . Ci sono ovviamente molti altri aspetti della nuova Direttiva Macchine che è vitale che ogni organizzazione verifichi al fine di avere garantita la conformità alla Direttiva stessa. È anche da sottolineare però che esistono molti altri standard fondamentali per garantire la conformità intergale di una macchina. La norma 954-1 Sicurezza del macchinario - Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza sarà sostituita dalla norma EN ISO 13849-1 al termine del 2012 (ulteriormente prorogata dal Dicembre 2010). I progettisti dei sistemi di comando potranno quindi scegliere di applicare la EN ISO 13849-1 o la EN/IEC 62061 per garantire la conformità alla Direttiva Macchine. La norma EN ISO 13849-1 adotta un processo in quattro fasi per la progettazione dei sistemi di comando: effettuare l’analisi dei rischi (utilizzando la norma EN ISO 14121); per ogni rischio identificato, definire la misura di sicurezza (Performace Level o PL); definire l’architettura del sistema coerente con il PL; validare il progetto per verificare che siano rispettati i requisiti emersi in fase di analisi dei rischi. La nuova Direttiva Macchine La necessità della Direttiva Macchine nasce sia dal sempre più crescente mercato di macchine nella Comunità Europea sia dalla crescente necessità di porre l’attenzione sulla salute e sicurezza dei lavoratori che le utilizzano. Le decisioni che devono prendere le aziende sono le due seguenti: abbiamo sufficienti risorse interne e sufficienti competenze per effettuare la valutazione dei rischi e adottare eventuali azioni correttive? siamo in grado di essere sempre aggiornati, informati e conformi? Rispondendo a queste due semplici domande ogni azienda è in grado di decidere se sia ncessario e conveniente intraprendere la strada dell’outsourcig. Audit CE Il D.Lgs. 626/94 aveva una visione semplicistica della Marcatura CE. Vale a dire che l’utilizzatore finale doveva solamente accertarsi della presenza sulla macchine della Marcature CE. Con il D.Lgs. 81/2008 è stata apportata una novità fondamentale. Vale a dire che l’onere di verificare che una macchina sia conforme alla Direttiva Macchine è dell’utilizzatore finale. Al fine di garantire la piena conformità ogni macchina deve essere verificata dopo l’installazione e prima di essere messa in uso al fine di verificarne la sicurezza. L’ispezione, se condotta correttamente, dovrebbe portare in evidenza ogni aspetto di sicurezza della macchina e relativo alla marcatura CE. Audit CE – La soluzione La soluzione è verificare il rispetto dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES) quando si acquista una nuova attrezzatura. I RES comprendono domande quali: l’attrezzatura deve essere conforme a Direttive europee? per ottenere la conformità alle Direttive europee devono essere applicate norme europee specifiche? è richiesta la Dichiarazione di Conformità? la marcatura CE deve comparire sull’attrezzatura? è richiesto un manuale di uso e manutenzione conforme ai requisiti della Direttiva Macchine? Queste sono solo alcune delle domande che sarebbe necessario porsi. Al fine di assicurare la conformità dell’attrezzatura ai RES la stessa dovrebbe essere sottoposta a un audit di sicurezza prima che sia spedita dal fornitore. Tale audit riguarda solamente gli aspeti di sicurezza. Spesso il cliente al ricevimento della fornitura verifica che la stessa sia conforme a quanto ordinato ed esegue un audit di qualità e ingegneristico.Combinando i due audit si otterrebbe un vantaggio di costo. Eventuali problematiche potrebbero emergere quando l’attrezzatura è ancora dal fornitore e potrebbero essere risolte direttamente nella fase di installazione dell’attrezzatura presso il cliente.Evidentemente apportare modifiche una volta realizzata l’attrezzatura è significativamente più impegnativo che non farlo in fase progettuale, questo è il motivo per cui è necessario anticipare i safety Audit. Aree da auditare documentazione, manulai, ecc.; disegni: elettrico, pneumatico, idraulico, ecc.; hadware; verifiche ambientali; sistemi di controllo; software; calibrazione, parametri della macchina; sistemi di controllo di sicurezza; movimentazione manuale dei carichi; pericoli; valutazione ergonomica; procedure di manutenzione e pulizia; necessità di formazione e addestramento. Ci sono molte ragioni per le quali un’azienda ritenga che un audit prima dell’acquisto non sia fattibile e cioè per ragioni di: disponibilità di personale, disponibilità di tempo, necessità di competenze o un mix fra le tre. mtm consulting s.r.l. esegue audit per i propri clienti rilasciando una relazione completa che riporti ogni eventuale area di criticità e la relativa azione correttiva. La normativa sulla salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro richiede che venga effettuata la valutazione dei rischi per ogni attrezzatura affiché possa essere utilizzata senza che l’utilizzatore sia esposto a rischi.Tale valutazione dei rischi deve essere effettuata: dopo l’installazione e prima di mettere in servizio la prima volta ogni attrezzatura; dopo che ogni attrezzatura abbia subito un deterioramento che ne pregiudichi l’uso sicuro; a intervalli prestabiliti; ogni qualvota intervengano circostanze eccezionali. I risultati di queste valutazioni devono essere documentati e conservati.
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